Arthur van Schendel tradotto in italiano

Cenni biografici

Quest’articolo è dedicato allo scrittore olandese Arthur van Schendel tradotto in italiano. Van Schendel nacque a Batavia nelle Indie orientali olandesi nel 1874. È crescuto e si è formato nei Paesi Bassi; studia e insegna alcuni anni in Inghilterra. Il suo primo romanzo Drogon esce nel 1896. È l’inizio di una lunga e brillante carriera. Nel 1905 è di nuovo nei Paesi Bassi dove gli viene a mancare la moglie Bertha Jacoba Zimmerman.

Arthur van Schendel tradotto in italiano

Nel 1908 sposa in seconda nozze Anna de Boers. Scelgono l’Italia per il viaggio di nozze. Nel 1908 nasce la primogenita Corinna e l’anno dopo il figlio Arthur. Dal 1920 la famiglia – motivata dalla cagionevole salute della madre – abita per la maggior parte dell’anno in Italia, soprattutto a Firenze, dove i figli frequentano il liceo. Dal 1930 lo scrittore si stabilisce con la famiglia a Sestri Levante in Liguria.

Nel mese di aprile del 1945 van Schendel si ammalò gravemente. Nell’ottobre dello stesso anno, con la mediazione del governo dei Paesi Bassi, la Croce Rossa provvedette al rimpatrio dello scrittore settantenne e la sua famiglia. Morì mercoledì 11 settembre 1946 ad Amsterdam.

Il traduttore e amico Giacomo Prampolini

Prima che entrassero nel populato regno degli scrittori dimenticati, dell’autore nederlandese ben sei opere – tra antologie e romanzi – furono tradotte in italiano. Siamo nel primo dopoguerra: nel 1927 uscì a Roma il fiorilegio dedicato alla Letteratura olandese e fiamminga (1880-1924), curato da Giacomo Prampolini. Del Nostro contiene ventinove pagine di proza. Lo stesso anno esce a Milano una raccolta di novelle, poi nel 1928, sempre a Milano, il romanzo Tamalone. E ancora nel 1929, 1931, 1933. In fine, nel 1936, Mondadori pubblicò il capolavoro Jan Compagnie. Tutti i testi furono curati dallo stesso Giacomo Prampolini, traduttore di gran talento, che pare padroneggiasse più di cinquanta lingue.

Si sa che Prampolini e van Schendel, oltre al rapporto autore – traduttore, cultivassero un’amicizia. Come si evince dalla bibliografia l’italiano rimase fino al 1970 il suo traduttore di maggior rilievo.

Bibliografia delle traduzioni

    1. Angiolino e la primavera, Milano: Alpes, 1927. La raccolta contiene Angiolino e la primavera L’amante, Chiaro di luna, Blidmonde, Safija e Blanchette. Traduzione: Giacomo Prampolini. Orig.: Angiolino en de lente, 1922.
    2. ‘Chiaro di luna’, ‘Tutti partono per la terra…’, Dal capitolo V di ‘De mensch van Nazareth’. In: La letteratura olandese e fiamminga (1880-1924). Fiorilegio curato da Giacomo Prampolini. Roma: Alberto Stock, 1927, pp. 77-105. In particolare pp. 77-85, 85-98, 99-105.
    3. Tamalone, Milano: Agnelli, 1928. Traduzione: Giacomo Prampolini. Orig. Een zwerver verliefd, 1904.
    4. Tamalone. Un vagabondo innamorato. Un vagabondo smarrito, Milano: Agnelli, 1929. Traduzione: Giacomo Prampolini. Orig.: Een zwerver verliefd, 1904. Een zwerver verdwaald, 1907.
    5. I fiori dell’amore, Milano: Treves Treccani Tumminelli, 1931. Traduzione: Giacomo Prampolini. Orig.: Der liefde bloesems, 1921.
    6. ‘Notturno’. In Circoli. Rivista di poesia. Genova, 1933, anno III, n° 5, pp. 17-44. Traduzione di Corinna Van Schendel. Orig.: ‘Nachtmuziek’.
    7. Il canto dell’ultimo veliero, Genova: De Fornari, 1933. Traduzione: Giacomo Prampolini. Orig.: Het fregatschip Johanna Maria, 1930.
    8. Jan Compagnie, Milano: Mondadori, 1936. Traduzione: Giacomo Prampolini. Orig.: Jan Compagnie, 1932. [Il colofon riporta erronamente ‘Giorgio’ invece di Giacomo.]
    9. ‘La Donnina del perché’. In: Letteratura, 1938, n° 4, pp. 93-97. Traduzione di Corinna Van Schendel. Orig.: ‘Het vrouwtje van waarom’.
    10. L’uomo dell’acqua’. In: Antologia delle letterature del Belgio e dell’Olanda. A cura di A. Mok, J. Weisgerber, J.H. Meter. Milano: Fratelli Fabbri, 1970, pp. 295-300. [Si tratta di una selezione dal omonimo romanzo dal titolo originale De waterman, 1933.]
    11. ‘Per amore di Johanna Maria’, Fermello: Ireco, 1999. Traduzione: Franco Paris. [Si tratta di una selezione dal romanzo di cui in n° 7, ma in una nuova traduzione.]

Brevi note ad Arthur van Schendel tradotto in italiano

  • Sul sito della Fondazione Arthur van Schendel sono disponibile tutte le opere e molte altre informazioni utili; è in nederlandse.
  • Su questo sito è disponibile la novella Chiaro di luna e un frammento dal romanzo L’uomo dell’acqua.
  • Wikipedia Italiano.
  • Johannes L. Walch, ‘Arthur van Schendel’, In: Enciclopedia Italiana, 1936.
  • L’Enciclopedia Italiana online dedica un breve testo allo scrittore.

 

Marga Minco tradotta in Italiano: i romanzi

Marga Minco tradotta in Italiano i suoi romanziBreve nota su Marga Minco

Prima di fornire alcune informazioni su Marga Minco tradotta in Italiano qualche cenno biografico. La scrittrice Minco nasce come Sara Menco il 31 maart 1920 nel villagio Ginneken. Attualmente vive nella città di Amsterdam.

Le quattro traduzioni italiane

Il primo romanzo che ebbe una traduzione italiana fu La caduta. Correva l’anno 1992. Otto anni dopo seguì L’erba amara per i tipi della casa editrice fiorentina La Giuntina. La stessa editrice pubblicò nel 2002 Una casa vuota e proseguì nel 2007 con il romanzo Giorni alle spalle.

Nessuna delle quattro traduzioni ha una pre o postfazione. La casa editrice Giuntina propone sul propio sito questa brevissimo nota: «Marga Minco (1920) è considerata una delle migliori scrittrici olandesi. Tradotta in vari paesi, vive e lavora ad Amsterdam. Nel 2005 la sua opera è stata coronata dall’importante premio Constantijn Huygens.» La voce Paesi Bassi nella Enciclopedia Italiana riporta solo il suo nome come una dei scrittori che hanno come tema la guerra.

Recensioni italiani

  • Sul sito della Giuntina è disponile una recensione di  Claudio Vercelli di Una casa vuota, pubblicata sul settimanale Sjalom.
  • Il sito Il lettore snob propone un post sul romanzo La caduta e in cui si fa riferimento cento anni della scrittrice.

Claudio Vercelli su La caduta

«Non è […] un romanzo sulle impossibili “riconciliazioni” bensì il resoconto di una lenta e faticosa rieducazione, affettiva, morale e cognitiva che per essere compiuta non può non contemplare la rielaborazione delle lacerazioni e delle separazioni vissute in un passato così recente e potente da essere sempre e comunque “presente”. Un lavoro sulla propria persona che ad alcuni riesce mentre ad altri no. La parola chiave nel romanzo di Minco è dignità e fa il paio con identità. Sono due termini che per giungere a maturazione richiedono la riconquista di un tempo e di spazi non compressi sulla dimensione dell’esperienza trascorsa.

E non a caso le pagine di Una casa vuota sono abitate da una miriade di oggetti che sembrano voler ribadire, per il fatto stesso di esistere e di essere utilizzati nella maniera più appropriata, il ristabilimento di un ordine delle cose che era venuto meno con la bufera nazista. Minco […] ha così scritto un romanzo sulla vita che si alimenta dell’irrisolto rapporto che questa intrattiene con le immagini della memoria. Opera aperta, in sostanza, come quella “esistenza resistente” che gli uomini di Hitler tentarono invano di chiudere, cancellandola della faccia della terra.»

Marga Minco in italiano

  1. La caduta, Guanda, Parma, 1992. Traduzione di Laura Pignatti. Titolo orig. De val, 1982.
  2. Erbe amare, La Giuntina, Firenze, 2000. 20182 . Traduzione di Giancarlo Errico. Titolo orig. Het bittere kruid, 1957.
  3. Una casa vuota, La Giuntina, Firenze, 2002. Traduzione di Giancarlo Errico. Titolo orig. Een leeg huis, 1966.
  4. Giorni alle spalle, La Giuntina, Firenze, 2007. Traduzione di Marco Prandoni. Titolo orig. Nagelaten dagen, 1997.

Annotazioni

  • Wikipedia: non esiste una pagina in italiano. Nederlands.
  • Voce ‘Paesi Bassi’ nella Enciclopedia Italiana online.