Poesia Le forze miti di Henriëtte Roland Holst

La poesia Le forze miti fu scritta da Henriëtte Roland Holst ed è tra quelle più citate della poetessa olandese. Il componimento fa parte della silloge Verzonken grenzen, Frontiere sommerse, che la Roland Holst pubblicò nel 1918 quando aveva 49 anni.

Poesia Le forze miti di Henriëtte Roland Holst
La poetessa all’età di 51 anni.

In italiano esistono a quanto pare due versioni. La prima fu tradotta da Gerda van Woudenberg, che la pubblicò nel 1970. La seconda è stata tradotta da Giorgio Faggin e pubblicato nel 2015. Faccio seguire alle due versioni italiane quella in lingua originale. I titoli sono stati messi dai traduttori.

La versione di Gerda van Woudenberg

LE FORZE MITI IN FINE VINCERANNO

Le forze miti in fine vinceranno,
questa certezza è un intimo sussurro
che ascolto in me; se tacesse, la luce
tutta s’oscurerebbe e il cuore caldo
diverrebbe gelido.
L’amore avanzando lentamente
vincerà le potenze che lo frenano
ancora, e inizierà la grande gioia
che se ascoltiamo attenti il nostro cuore
sentiamo fin mormorii di tenerezza,
come in conchiglia il grande mare.
Il senso vitale dei pianeti è l’Amore
e degli uomini e degli animali. Nulla può
impedirci di salire ad esso.

Questa è la certezza:
all’Amore perfetto tutto s’alza.

La versione di Giorgio Faggin

LE FORZE MITI

Le forze miti alfine prevarranno:
una tenera voce nel mio intimo
lo dice e se non parla si fa buio,
si spegne ogni sorgente di calore.

Lamore, che si trova ancora in ceppi,
nel suo lento avanzare vincerà;
avrà inizio una grande beatitudine
che, se prestiamo ascolto al nostro cuore,
già in noi sussurra dolcissimamente
come in una conchiglia il grande mare.

L’amore è la sostanza dei pianeti,
dell’uomo e della bestia. Niente ostacola
il suo trionfo. E noi ne siamo certi:
verso il perfetto amore tutto sale.

La versione originale

De zachte krachten zullen zeker winnen
in ’t eind — dit hoor ik als een innig fluistren
in mij: zoo ’t zweeg zou alle licht verduistren
alle warmte zou verstarren van binnen.

De machten die de liefde nog omkluistren
zal zij, allengs voortschrijdend, overwinnen,
dan kan de groote zaligheid beginnen
die w’als onze harten aandachtig luistren

in alle teederheden ruischen hooren
als in kleine schelpen de groote zee.
Liefde is de zin van ’t leven der planeten

en mensche’ en diere’. Er is niets wat kan storen
’t stijgen tot haar. Dit is het zeekre weten:
naar volmaakte Liefde stijgt alles mee.

Note

  • Henriëtte Roland Holst, né van der Schalk, nasce a Noordwijk nel 1869, il 24 dicembre. Si spegne il 21 novembre 1952 ad Amsterdam.
  • La traduzione di Gerda van Woudenberg si trova in A. Mor, Antologia delle letterature del Belgio e dell’Olanda. Fratelli Fabbri editori, Milano, 1970, 307-308.
  • Giorgio Faggin, Gli Ottantisti (Tachigers). Poesia olandese tra Otto e Novecento. Accademia Olimpia, Vicenza, 2015, pp. 87-88. Edizione bilingua. Oltre il sonetto qui sopra riportato, Faggin propone altri tre componimenti della poetessa. Nelle sue traduzioni il ritmo ha la priorità e ci consegna una versione italiana davvero molto leggibile. Fortunatamente egli non si sforza a mantenere la rima, anche se è presente nell’originale.