Albert Verwey Poeta Scrittore Traduzioni italiane sparse

Albert Verwey traduzioni italiane In questo post dal titolo ‘Albert Verwey Poeta Scrittore’ intendo fornire informazioni sui componimenti tradotti in italiano del celeberrimo poeta nederlandese. Nel mese di settembre 2020 è stato pubblicato una notevole raccolta delle sue poesie con il titolo Cara terra. Ma dobbiamo tornare molto indietro per le prime traduzioni: a quelle del 1927 ne seguiranno altre nel 1939 e poi nel 2015.

1927 Giacomo Prampolini

Nel suo fiorilegio La letteratura olandese e fiamminga del 1927 Prampolini rende accessibile ai lettori italiani del primo dopoguerra ventisette autori olandesi e fiamminghi. Prampolini propone tuttavia traduzioni in proza dei componimenti di Albert Verwey.

  1. «Poesia a me giunge come un sogno». È il primo verso del componimento Una sera d’estate, che recita: De poëzie komt over me als een droom.
  2. «Zoals een vroom man in een heidens land» È il primo verso del sonetto 43 del ciclo di traduzioni dei sonetti  di Shakespeare. In nederlandese: Zoals een vroom man in een heidensch land.
  3. «Cristo sulla croce. (Christus aan het kruis).» In questo caso Prampolini ha tradotto il titolo del componimento e aggiunge anche il titolo originale.
  4. «Fa’ ora riposare la tua anima che piange…» È il primo verso del sonetto 20 del ciclo di traduzioni shakespeariane. In nederlandese: Leg nu uw ziel, dat moede kind, ter rust.
  5. «Ciò che un cantore disse ad un re. (Wat een zanger tot een koning zei)». Come in numero 3.
  6. «Il mondo (De wereld)». Come in numero 3.
  7. «Di raggi e lacrime (Van straal en traan)». Come in numero 3.

Pubblicare in quell’epoca una simile raccolta fu davvero un atto coraggioso.

1945 Massimo Spiritini

Nel 1939 fu pubblicato il fiorilegio Poeti del mondo a cura di Massimo Spiritini. (Vedi copertina.) Ho potuto consultare la seconda edizione che uscì nel mese di aprile 1945. Le poesie di Verwey si trovano alle pagine 217-218 e sono ambedue tradotte dal curatore.

  1. Cristo sulla croce – Christus aan het kruis
  2. Come un devoto – Zoals een vroom man in een heidensch land

Le poesie erano già proposte da Prampolini: sono i numeri 3 e 2.

2012 Giorgio Faggin

Nel 2012 Faggin pubblicò nella rivista letteraria milanese Hebenon un’ampia raccolta di poesie di Verwey, ponendo fine al silenzio che durò quasi tre quarti di secolo. Ecco i dodici componimenti tradotti da Faggin:

  1. Terra – Aarde
  2. Mare del Nord – De Noordzee
  3. Mattino – Morgen
  4. Helaas, elk tijdelijk…
  5. Orbita – Cirkelloop
  6. La misura – De maat
  7. Pensa che bella… – Bedenk hoe schoon
  8. Il mare. I corpi snelli… – De zee. De slankheid
  9. L’albero -De boom
  10. Il canto che sussurra -Het lied dat fluistert
  11. Per la morte di una bimba – Bij de dood van een kind
  12. Mattino – Morgen

Le poesie Mattino numero 3 e numero 12 sono diverse. Lo studioso e neerlandista Marco Prandoni introduce la raccolta con un ottimo testo in cui colloca il poeta nel suo contesto storico-letterario.

2015 Giorgio Faggin

Faggin pubblicò nel 2015 il florilegio bilingua Gli Ottantisti (Tachtigers) nel quale propone traduzioni di componimenti  di Willem Kloos, Frederik van Eeden, Albert Verwey, Herman Gorter, Hélène Swart, Jan H. Leopold, Henriëtte Roland Holst e Pieter C. Boutens. Di Albert Verwey include sei componimenti:

  1. Mijn god is enkel gloed – Iddio è puro fuoco
  2. De maat – La misura
  3. Sta op mijn lief – Scendi dal letto
  4. Bedenk hoe schoon – Pensi che bella,
  5. Het lied dat fluistert – Il canto che sussurra,
  6. Morgen – Mattino.

I numeri 1 a 4 sono sonnetti mentre i numeri 5 e 6 hanno ciascuno quattro strofe di quattro versi. L’edizione bilingua riporta in cursivo il testo nederlandese stampato come consueto a sinistra.

2020 Giorgio Faggin

La raccolta Cara terra curata da Giorgio Faggin è uscita nel mese di settembre 2020 presso la casa editrice Joker edizioni. Il curatore ripropone le poesie del 2012 e 2015 e ne aggiunge venti inediti. Si tratta di un’edizione bilingua molto curata e corredata da una postfazione, una bibliografi e riferimenti precisi alle fonti. L’edizione propone una scelta di poesie provenienti da quindici raccolte di Verwey, presentate in ordine cronologico. La scelta rappresentativa riguarda l’intera carriera poetica del Verwey.

Note a Albert Verwey Poeta Scrittore Traduzioni italiane sparse

  • Giacomo Prampolini, La letteratura olandese e fiamminga (1880-1924), Roma: Stock, 1927, pp. 15-18.
  • Giorgio Faggin, Gli ottantisti (Tachtigers), Vicenza: Accademia Olimpica, 2015, pp. 34-45.
  • Wikipedia Italiano.
  • Cito dall’Enciclopedia Treccani, 1937, la voce Albert Verwey di J. L. Walch, che fornisce sì informazioni bibliografiche, tuttavia non fa alcun cenno alla selezione di Prampolini del 1927:

Poeta, critico e storico della letteratura olandese, nato ad Amsterdam nel 1865. Giovanissimo, si trovò già in mezzo al movimento letterario; nel 1885 fu uno dei fondatori della nota rassegna De nieuwe gids, che doveva avere un’importanza così grande nel rinnovamento della letteratura olandese, alla fine del sec. XIX. Nel 1894 fondò insieme con Van Deyssel la Tweemaandelijksch Tijdschrift, che si chiamò in seguito De XXste eeuw; e nel 1905 fondò De Beweging che durò fino al 1920. Nel 1924 fu nominato professore all’università di Leiden, cattedra che abbandonò nel 1935 per motivi di età.

I principali studî letterarî dei primi tempi della sua attività sono raccolti nei volumi Stille Toernooien (1901) e Luide Toernooien (1902). Gli studî che hanno veduto la luce in De Beweging sono usciti in una decina di volumi intitolati Proza (1925). Fra i suoi lavori letterarî meritano inoltre di essere citati: Het leven van Potgieter (1903); Potgieters Testament (1908); Hendrick Laurenszoon Spieghel (1919) e Vondels Vers (1927). Tra le raccolte di poesie del suo periodo giovanile si possono menzionare: Persephone en andere gedichten (1885); Van het leven (1888); Aarde (1896). Seguirono: Dagen en daden (1901), Uit de lage Landen bij de zee (1904); Goden en Grenzen (1920). Nel 1923 pubblicò una notevole traduzione della Divina Commedia.

 

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